| |||||||||||||||||||||||||||||||
|
C. 10/10/1960i) sottopassaggio come per la Classe A; l) spogliatoio come per la Classe A, ma con capienza di almeno centocinquanta atleti; m) impianto di altoparlante come per la Classe A; n) striscia di rispetto come per la Classe A; o) per gli impianti di Classe B sarebbe consigliabile che le pedane dei salti e lanci fossero almeno doppie per le stesse ragioni per la Classe A. 4. Impianti di classe c Gli impianti atletici di Classe C sono costituiti da: a) una pista atletica con almeno quattro corsie regolamentari ed uno sviluppo anche inferiore a 400 metri; b) pedane per il salto in lungo, triplo, con l'asta come per la Classe B ma con una rincorsa di almeno 40 metri dall'asse di battuta del salto triplo; c) una pedana per il salto in alto come per la Classe A ma con raggio di 18 metri; d) una pedana per il lancio del peso da usarsi anche per il martello, quindi con fermapiede asportabile e facilmente fissabile al terreno; e) una pedana per il lancio del disco simile a quella di Classe B; f) uno spazio utile per il lancio del giavellotto; g) unico accesso al campo di gara, meglio se un sottopassaggio come per le classi precedenti. Il campo di gara deve essere cintato e la striscia di rispetto è sufficiente sia di metri 0,50; h) spogliatoi e servizi per almeno cento atleti; i) se possibile impianto di altoparlante anche non fisso. 5. Impianti di classe d Rientrano in questa classe tutti gli impianti atletici che non posseggono i requisiti per appartenere alle precedenti classi, ma che comunque posseggono alcune installazioni per praticare l'atletica leggera. Misurazione ed omologazione 1. Misurazione Si prenda in esame il caso che la pista atletica sia formata da due rettilinei raccordati da due semicerchi e ad un solo centro (come la maggior parte delle piste costruite, ma obbligatorie per quelle costruende). Il misuratore ufficiale è in grado di determinare la esatta ubicazione delle piastrine segnaletiche, procedendo ai calcoli appresso indicati. Si ritiene che questo metodo di misurazione oltre ad essere più esatto del metodo tradizionale, è nello stesso tempo semplice, impegna un lavoro manuale limitato e permette un facile controllo di tutta la segnaletica. Per illustrare il concetto si premette quanto segue. dato l'angolo Ó se AB e CD sono archi di cerchio, rispettivamente di raggio r ed, R, la misura in radianti dell'angolo (che è data dal rapporto fra la lunghezza di un arco ed il rispettivo raggio) è indifferentemente l/r oppure L/R di conseguenza si ha la relazione che l/r = L/r, da cui l = L r/R In pratica questa relazione permette di ottenere su ogni corsia la posizione degli ostacoli, delle zone di cambio delle staffette, delle partenze scalari, ecc., effettuando misurazioni sul bordo interno della cordonata interna della pista. Sia OX il raggio corrispondente al punto di tangenza (fig. 2), l'arco AB rappresenti il bordo interno della cordonata interna, gli archi A1-B1; A2-B2; A3B3; A4-B4; A5-B5; A6-B6 gli archi lungo i quali vanno misurate le distanze relative alla prima, seconda, terza, quarta, quinta e sesta corsia (quindi in pratica A-A1 = 0,30; A-A2 = 1,47; A-A3 = 2,74; A-A4 = 4,01; A-A5 = 5,28 AA6 = 6,55). n concreto nella misurazione sono note le misure che debbono essere portate sugli archi A1-B1; A2-B2;.... A6-B6, in corrispondenza occorre determinare quelle da riportare su AB per la posa delle piastrine segnaletiche corrispondenti. Dunque nella relazione di cui alla figura 1 è noto L e si deve determinare corrispondentemente l. Ora si possono presentare due casi: 1) sugli archi A1-B1; A2-B2;.... A6-B6, a partire da A1, A2, .... A6, deve aversi la stessa lunghezza L, allora su AB (a partire da A) si debbono portare rispettivamente le seguenti misure, dedotte dalla relazione figura 1: rrr r l1= Ll2 = Ll3 = ...l6 (II) R1 R2 R3 R6 2) sugli archi A1-B1; A2-B2;....A6-B6, a partire da A1, A2,... ...A6, si debbono avere lunghezze diverse L1; L2;.... L6 allora su AB (a partire da A) si debbono portare rispettivamente le seguenti misure, ancora dedotte dalla figura 1: rrr r l1= L1 l2 = L2 l3 L3 ...l6 =L6 (III) R1 R2 R3 R6 Si noti che nelle relazioni (II) e (III) i rapporti r/R1, r/R2, .... r/R6 sono costanti e pertanto basta calcolarli una volta sola e servono per tutti i casi; detti rapporti li chiameremo coefficienti di rapporto. Ciò premesso: prendiamo in esame una pista a sei corsie di un tipico campo sportivo avente la lunghezza dei rettifili di metri 74,34 e il raggio r = 39,70 e calcoliamo subito i raggi degli archi lungo i quali vanno misurate le distanze relative alle sei corsie chiamiamo quindi con: e conseguentemente troviamo i coefficienti di rapporto: per la prima corsia r/R1 = 39,70 : 40,00 = 0,992500 per la seconda corsia r/R2 = 39,70 : 41,17 = 0,964294 per la terza corsia r/R3 = 39,70 : 42,44 = 0,925438 per la quarta corsia r/R4 = 39,70 : 43,71 = 0,908259 per la quinta corsia r/R5 = 39,70 : 44,98 = 0,882614 per la sesta corsia r/R6 = 39,70 : 46,25 = 0,858378 Stabilito, per funzionalità e controllo, di far coincidere l'arrivo generale con la Tg.A e chiamando con B, C, D, le successive tangenti che incontriamo procedendo in senso orario della Tg.A (vedi fig. 3). Compiliamo ora una tabella degli sviluppi della corsia riferiti ai punti di tangenza in funzione dei rettifili e dei raggi degli archi lungo i quali vanno misurate le distanze relative alle sei corsie (tabella che permette di conoscere la posizione in cui si trovano gli ostacoli della 400 H e gli assi delle zone di cambio della staffetta 4 x 100, ecc. Sviluppo delle curve delle varie corsie. al bordo interno della corda = 39,70 x 3,1416 = m 124,72 in prima corsia = 40,00 x 3,1416 = m 125,66 in seconda corsia = 41,17 x 3,1416 = m 129,34 in terza corsia = 42,44 x 3,1416 = m 133,33 in quarta corsia = 43,71 x 3,1416 = m 137,32 in quinta corsia = 44,98 x 3,1416 = m 141,31 in sesta corsia = 46,25 x 3,1416 = m 145,30 Indicazione raggio Tg.A Tg.B Tg.C Tg.D Tg.A Cordonata 39,70 0 74,34 199,06 273,40 398,12 Prima corsia 40 0 74,34 200 274,34 400 Seconda corsia 41,17 0 74,34 203,68 278,02 407,36 Terza corsia 42,44 0 74,34 207,67 282,01 415,34 Quarta corsia 43,71 0 74,34 211,66 286 423,32 Quinta corsia 44,98 0 74,34 215,65 289,99 431,30 Sesta corsia 46,25 0 74,34 219,64 293,98 439,28 Partendo dalla Tg.A e proseguendo in senso orario in ciascuna corsia incontriamo gli ostacoli della corsa 400 H, a cominciare dal decimo e via via al primo fino alla partenza, dopo rispettivamente 40, 75, 110, 145, 180, 215, 250, 285, 320, 355, 400 metri e così gli assi delle zone di cambio della staffetta 4 x 100 dopo 100, 200, 300 metri. Prima di compilare le tabelle che ci danno la posizione di tutte le piastrine (da fissare sulle cordonate) facciamo due esempi che serviranno a chiarire ulteriormente il procedimento: -primo caso: in cui le piastrine indicatrici di un ostacolo (ad esempio il sesto) si trovano tutte in curva; -secondo caso: in cui le piastrine indicatrici (ad esempio per il quinto ostacolo) sono parte in rettilineo e parte in curva; Primo caso -Dallo specchio dei coefficienti di rapporto fra i raggi e dalla rr Ricordiamo la formula (II): l1= Ll2 = L ecc. R1 R2 in questo caso L è uguale per tutte le corsie essendo pari a metri (18074,34) ed essendo noti i rapporti r/R si può calcolare l per le varie corsie (riferite alla cordonata) l = (180 - 74,34) x r/R e dato che nelle nostre misurazioni siamo partiti dall'arrivo generale in senso orario, le piastrine saranno distanti da questo rispettivamente: sesta corsia = (180,00 - 74,34) x 0,858378 + 74,34 = 165,03 quinta corsia = (180,00 - 74,34) x 0,882614 + 74,34 = 167,59 quarta corsia = (180,00 - 74,34) x 0,908259 + 74,34 = 170,30 terza corsia = (180,00 - 74,34) x 0,935438 + 74,34 = 173,17 seconda corsia = (180,00 - 74,34) x 0,964294 + 74,34 = 176,22 prima corsia = (180,00 - 74,34) x 0,992500 + 74,34 = 179,20 Notiamo in generale che L non è lo stesso per tutte le corsie. Ad esempio, per il secondo ostacolo si hanno, a partire dalla sesta corsia, i seguenti valori L: sesta corsia L6 (320,00 - 293,98) terza corsia L3 (320,00 - 282,01) quinta corsia L5 (320,00 - 289,99) seconda corsia L2 (320,00 -278,02) quarta corsia L4 (320,00 - 286,00) prima corsia L1 (320,00 - 274,34) Per calcolare in questo caso le distanze sulla cordonata dall'arrivo generale . r . si ha metri 273,40 + . L1 . ecc. . R1 . Così ad esempio: - per la sesta corsia (320 - 293,98) x 0,858378 + 273,40 = 295,73; -ecc. Secondo caso - Prendiamo in esame il quinto ostacolo della corsa 400 H. Detto ostacolo dista 215 metri dall'arrivo generale. Per la sesta e quinta corsia esso risulta in curva, mentre nelle rimanenti corsie esso trovasi in rettilineo. I valori di L per la sesta e quinta corsia sono uguali e pari a: (215 - 74,34) e pertanto l si ottiene per le rispettive corsie con: rr l =(215- 74,34) * e /215- 74,34) R6 R5 La distanza dall'arrivo generale al quinto ostacolo è allora: - per la sesta corsia (215-74,34) x 0,858378 + 74,34 = 195,07; - per la quinta corsia (215-74,34) x 0,882614 + 74,34 = 198,48. Gli altri ostacoli si trovano in rettilineo a varie distanze dalla tg.C a seconda delle corsie. Questa distanza è: per la quarta corsia (215,00 - 211,66) + 199,06 = 202,40 per la terza corsia (215,00 - 207,67) + 199,06 = 206,39 per la seconda corsia (215,00 - 203,68) + 199,06 = 210,38 per la prima corsia (215,00 - 200,00) + 199,06 = 214,06 2. Disposizioni generali sulla omologazione. Tutti gli impianti atletici, a qualsiasi classe essi appartengano, non possono venir omologati se non sono costruiti secondo le norme del regolamento tecnico internazionale. 3. Preliminari Costruiti gli impianti secondo le norme vigenti, e prima di richiedere la omologazione, è necessario che l'ente richiedente o consegnatario effettui prima una misurazione ed un controllo esatto della pista e di tutti gli altri impianti, riportando segni provvisori sui bordi della pista stessa, per le partenze, scalari ed arrivi delle corse. Le risultanze di tali misurazioni saranno riportate sulla planimetria, in lucido nella maniera esposta nei tipi 6 e 7 in appendice. Di tale lucido se ne faranno tirare almeno due copie cianografiche da inviare . In questo modo si avranno già dati precisi e sarà cosi preparato il lavoro per la definitiva omologazione, evitando perdite di tempo e successive visite del misuratore. 4. Pratiche per la omologazione L'ente proprietario o consegnatario di un impianto atletico che ne desideri la omologazion, deve rivolgere domanda in carta semplice alla FIDAL gruppo giudici gare (viale Tiziano, 70 - Roma). Alla domanda devono essere allegate: a) due planimetrie disegnate in scala 1:200 compilate nel modo riportato nei tipi 6 e 7 e ripiegate nelle dimensioni massime di centimetri 21 x 31. La planimetri deve recare anche la firma del progettista; b) la dichiarazione che l'ente richiedente s'impegna ad osservare tutte le disposizioni contenute nelle presenti norme per agevolare le operazioni di omologazione; c) indicazione del materiale con cui è costruito il manto superficiale di pista e pedane; d) tassa di omologazione di lire 100 mila. 5. Esame degli elaborati Ricevuta la domanda ed i relativi allegati, la segreteria nazionale del gruppo giudici gare esaminerà gli elaborati tecnici e ritenutili passibili di omologazione provvederà ad affidare l'incarico ad un misuratore ufficiale. Contemporaneamente ne darà notizia all'ente richiedente. Il misuratore fisserà a sua volta la data della visita sopraluogo, avvertendo l'ente interessato, che provvederà ad approntare gli impianti in modo che possa effettuarsi la omologazione secondo le presenti norme. 6. Preparazione degli impianti per la omologazione Per la data fissata per il sopraluogo di omologazion è necessario che l'ente richiedente provveda: a) al tracciamento completo delle corsie (larghezza della striscia delimitante 5 centimetri). Per tale tracciamento, che dovrà svolgersi a cominciare da metri 1,22 dal filo interno (rispetto alla pista) della corda, si dovrà fare in modo che, tanto in rettilineo, quanto nelle curve, le righe siano comprese rispettivame fra le seguenti misure progressive: |
|
Normativa Italiana | Privacy, Disclaimer, © | Contact |
2008-2011©
|